Nasce anche a Busca un’associazione delle famiglie?

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Una proposta del sindaco dopo la partecipazione ad un convegno regionale

Data:

17 Ottobre 2007

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Il manifesto del convegno
Il manifesto del convegno

Era presente anche il sindaco di Busca, Luca Gosso, sabato scorso, 13 ottobre, a Torino, al convegno “La famiglia che vorrei. Insieme per un futuro più solidale” organizzato dalle associazioni Forum Famiglie Piemonte, Famiglie Nuove Piemonte, Formazione e Famiglia.

L’iniziativa aveva lo scopo di capire “come e perché attivare la collaborazione con il sindaco e le altre istituzioni comunali a favore delle famiglie”.

Questi gli argomenti toccati: le attese delle municipalità verso la famiglia, i limiti concreti dell’azione pubblica, l’esperienza di una Consulta per la famiglia, famiglia tra vocazione e impegno sociale.

Erano invitati i sindaci e i rappresentanti comunali del Piemonte; per la provincia di Cuneo c’erano, oltre a Gosso, l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Cuneo, Erio Ambrosino, e il vice-sindaco di Savigliano, Giacomo Calcagno.

Dopo l’introduzione di Luigi Lombardi, presidente del Forum delle Associazioni familiari del
Piemonte, sono intervenuti Sergio Chiamparino, sindaco di Torino, Daniela Ruffino, sindaco di Giaveno (Torino), Pietro Boffi, del Centro internazionale studi famiglia Cisf di Milano, Aldo Giordano, segretario generale Consiglio delle conferenze episcopali, ed è stato illustrata l’esperienza della Consulta della Famiglia a Savigliano.

Ha assistito alla giornata di studio anche una rappresentanza di famiglie buschesi aderenti al comitato promotore per il Forum delle famiglie in provincia di Cuneo, che a Busca è promosso da Enrica Rinaudo:“Insieme con loro – spiega Gosso – proprio a margine della giornata di Torino, è scaturita l’idea della costituzione di un’associazione buschese delle famiglie. In questo modo, infatti, il Comune potrebbe confrontarsi più facilmente per intervenire a favore delle necessità e delle prerogative del nucleo che sta alla base della nostra società. Non a caso l’articolo 4 dello Statuto del nostro Comune riconosce esplicitamente, e garantisce, il ruolo della famiglia e l’articolo 9 valorizza le libere forme associative e promuove gli organismi di partecipazione dei cittadini”.

Ma, in pratica, a cosa serve questa nuova associazione? E che cosa può fare l’istituzione comunale a favore delle famiglie?

“Le associazioni regolarmente costituite – risponde il sindaco - , con statuto, bilancio e organigramma, si possono porre a pieno titolo come interlocutori nei confronti degli enti pubblici. La famiglia e il Comune, poi, sono davvero gli interlocutori più immediati nella nostra società, ma il rapporto, che ha prerogative diverse da quello fra lo stesso ente e il singolo cittadino, nella grande maggioranza dei casi, specialmente nelle realtà più piccole, non è regolamentato. L’esempio di Savigliano - continua Gosso – , un comune paragonabile al nostro, è significativo: lì esiste una vera e propria Consulta che si riunisce a scadenze regolari e porta all’attenzione dell’amministrazione comunale proposte e osservazioni. Così si realizza veramente una politica per la famiglia”.

Più in concreto?
“Non si tratta tanto - spiega ancora Gosso - di andare incontro, per esempio, a coloro che si vogliono sposare con agevolazioni per la casa e sui tributi locali, oppure tenere conto del numero dei componenti di una famiglia nel sistema tariffario, oppure sostenere finanziariamente chi cura in casa una persona in difficoltà: infatti interventi di questo tipo sono già previsti e regolamentati a livelli diversi dal comune, nei quali, spesso, esso non può intervenire. Ciò che un’associazione o una consulta delle famiglie può svolgere insieme con il comune è un ruolo di concertazione per le scelte e le priorità nei più diversi ambiti: marciapiedi o posteggi? Doposcuola o estate ragazzi? Giardini pubblici e ludoteca? Festa della musica o esposizione di opere d’arte? Rassegna cinematografica o corsi di lingue?... In questo modo – conclude il sindaco - la città può crescere a misura della famiglia”.

II prossimo passo? La proposta passa alle famiglie, ad incominciare da quelle che hanno accompagnato sabato scorso il sindaco al convegno di Torino. Questo sito vi terrà informati.

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