Il 19 settembre Flatus Vocis al Roccolo

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Data:

09 Settembre 2010

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4 min

Domenica 19 settembre, alle ore 16,30, nelle Serre del Castello del Roccolo avrà luogo l’incontro con la poesia dialettale di Francesco Granatiero, che aprirà la nuova edizione di “Flatus Vocis”, rassegna di letture di poeti organizzata dall’associazione culturale Marcovaldo con il sostegno della Regione Piemonte e con la direzione artistica di Giovanni Tesio nell’ambito della quarta edizione de “Il Roccolo della Poesia”. 

La Baraonda il 26 settembre
Fino a domenica 19 settembre sono aperte, inoltre, le iscrizioni alla “Corriera dei poeti” che domenica 26 settembre, partendo da Torino, raggiungerà il Roccolo di Busca in occasione della “Baraonda poetica”. Per informazioni rivolgersi al numero verde della Regione Piemonte 800-329329, telefonare allo 0171/618260 o visitare il sito www.marcovaldo.it

Francesco Granatiero
 
Nato a Mattinata in provincia di Foggia nel 1949, ma vive a Torino e lavora all'Ospedale di Rivoli come medico di laboratorio. Dopo alcuni volumetti di poesia in lingua (editi dal 1967 al 1974) si è rivolto al dialetto: All'acchjitte ("Al riparo dal vento", 1976), U iréne ("Il grano", 1983), La préte de Bbacucche ("La pietra di Bacucco", 1986), Énece ("Nidiandolo", 1994), Iréve ("Voragine", 1995), L'endice la grava (1997), Scúerzele ("Spoglia", 2002), Bbommine ("Bambino"/"Asfodelo", 2006). Un suo recente libro, Passéte ("Usta"/"Passato") è edito da Interlinea (2008), dove il prossimo gennaio vedrà la luce anche La chiéve de l'úrte ("La chiave dell'orto").
Parallelamente ha pubblicato: una grammatica storica del dialetto di Mattinata (1987), un dizionario dello stesso dialetto (1993), due dizionari di proverbi garganici (2001 e 2002), un profilo linguistico parascolastico dell'Apulia augustea, La memoria delle parole (2003), due raccolte di versioni poetiche in dialetto: Giargianese (2006) e Patrenústre ótte a ddenére (2009). È ora in corso di stampa un suo importante lavoro linguistico, il Vocabolario dei Dialetti Garganici. 

Giovanni Tesio descrive così l’opera del poeta pugliese col quale ha anche collaborato per la collana “Incontri”: “Dare un alfabeto ad un mondo interiore è stato il suo tragitto, il suo percorso, che si è espresso nella cura delle cose fatte (delle parole spigolate) perché diventassero voce e suono (phoné) di una discesa che è insieme radicamento e alterità. Perché è poi sempre questo il punto: che ogni vera poesia (ancor più ove si tratti di poesia che si esprime in dialetto, ossia in una lingua in cui la parola sembra essere più vicina alla cosa) va dall’idiomatico all’universale, non si autoconfina in recinti e specializzazioni settoriali ma si apre alla vita che vive al di fuori di un corpo e quindi del tempo in cui si manifesta”.

IL ROCCOLO DELLA POESIA
“La poesia è vita che rimane impigliata in una trama di parole
Sebastiano Vassalli, Amore lontano

Nel 2007 l’associazione culturale Marcovaldo ha dato vita al progetto “Il Roccolo della Poesia” forte della consapevolezza che il linguaggio diventi accogliente quando nomina le cose del mondo come una musica: ciò che stringe ad un patto – in meraviglioso connubio – la suggestione del suono alle radici dell’energia emotiva da cui scaturisce. Come a dire che c’è una sostanza inespugnabile nella poesia, nella cosa da dire che si converte in cosa che è. A contare è la forza di trasgressione cui sempre la poesia ci conduce: vedere le cose con occhi nuovi, scoprirne i risvolti, scovarne l’anima, toccarne il fondo. Solo così la poesia è viaggio vero, non turistico, non falsamente consolatorio. La poesia è consistente perché la parola poetica è un pezzo della cosa che designa, trattiene più “cosa” di ogni altra parola. In un mondo di disattenzione e di confusione, la poesia è un’amica esigente: non dice parole che ci fanno piacere, ma parole che ci fanno diversi. 

In questi anni, sempre sotto la direzione artistica di Giovanni Tesio, la storica dimora azegliana, legata al toponimo che designa la cattura degli uccelli di passo, si è così prestata – convertita in luogo di cattura di parole-vita – a diventare un ideale spazio di poesia, di tutto ciò che si lega alla poesia da intendersi appunto come “vita che rimane impigliata in una trama di parole”. In un luogo geograficamente favorevole al passaggio troubadour, il Roccolo è diventato luogo ideale per incontri poetici di ogni tipo. Poeti, cantautori, cantanti in veste di poeti, poeti italiani e stranieri, poeti internazionali, poeti dialettali, poeti in concerto (la poesia va eseguita), poesia e musica, poesia e teatro, poesia e gioco, poesia estemporanea, poesia spettacolo, poesia in gara. Incontri che ruotano intorno al mezzo poetico con l’ambizione di avvicinare il pubblico più vario a nuovi percorsi di scoperta e di invenzione.

I PROSSIMI EVENTI DELLA QUARTA EDIZIONE DI FLATUS VOCIS

Domenica 19 settembre, ore16.30, Castello del Roccolo
Incontro con la poesia di Francesco Granatiero, poeta in dialetto

Domenica 26 settembre, Castello del Roccolo
La corriera dei poeti e IV “Baraonda poetica”

ore 10 Partenza della Corriera dei poeti da Torino (corso Massimo d’Azeglio davanti al Teatro Nuovo); fermate intermedie: Carmagnola (ore 10,30, casello autostradale), Fossano (ore 11,10, piazzale stazione FS), Cuneo (ore 11,40, piazza Galimberti - fronte ex-ICAP)
ore 12,15 visita guidata al Castello e Parco del Roccolo;
ore 13,30 Pic-nic nel parco (fornito dall’organizzazione)
ore 15,00 La Baraonda poetica con i poeti della Corriera (e altri poeti);
ore 18,00 Partenza dal Castello del Roccolo per il ritorno a Torino

Domenica 3 ottobre, ore 16.30, Castello del Roccolo
Incontro con la poesia di Antonella Anedda

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