Il Consorzio bacino imbrifero del Varaita ha nominato i nuovi vertici: presidente Dino Matteodo, vice-presidente Silvano Dovetta, consiglieri Marco Gallo (Busca), Andrea Picco (Valmala) e Valter Rattalino (Bellino).
La “deputazione” precedente era stata guidata dal presidente Giuseppe Moi, dal vice presidente Luca Gosso e dai consiglieri Roberto Forniglia, Gianni Cischino e Dino Matteodo ed aveva rappresentato un periodo di cambiamento e di sviluppo del Consorzio a benificio di tutto il territorio della valle
“Il Bim – dice il sindaco Marco Gallo - non è più soltanto un erogatore di contributi, ma con i sindaci dello scorso mandato, presidente Moi e vice-presidente il mio predecessore a Busca Gosso, è diventato un vero motore di politiche attive nelle più importanti tematiche locali. Prendo posto nella deputazione per proseguire su questa strada: Busca crede fortemente nell’ente, che sarà ancora strategico per il futuro”.
Nella riunione d’insediamento Matteodo ha ringraziato la Città di Busca per il ruolo fondamentale che ha avuto in questi anni e per l’impegno diretto del suo sindaco, che ha dato peso politico all’ente ed ha contribuito a trasformare un consorzio che si riuniva due volte l’anno in un ente che ha fatto sviluppo.
Finanziamenti preziosi
Il Consorzio Bim Varaita, in questo momento di grande confusione istituzionale ha ottenuto finanziamenti regionali ed europei. E’ stato partner fondamentale di importanti progetti dei quattordici comuni che lo compongono garantendo mutui e stimolando investimenti nel settore del risparmio energetico. Ha investito direttamente su strutture come il Centro disabili di Sampeyre e la strada dei Cannoni.
Per quel che concerne i Comuni della valle, in particolare, attraverso il fondo rotativo ha mobilitato interventi per oltre 350.000 euro per interventi finalizzati all’incentivazione di investimenti nel settore delle energie alternative e del risparmio energetico.
I contributi a Busca si aggirano in media negli anni più recenti introno ai 35 mila euro, tra quelli versati direttamente al Comune ed usati principalmente nel per la salvaguardia del territorio collinare, ed alle associazioni, fra questi i più significativi all’associazione Amici dei Pompieri e alla Parrocchia Maria Vergine Assunta per il cinema.
Inoltre importate è stato il sostegno del Bim in due investimenti come l’intervento sul risparmio energetico nella scuola elementare di frazione San Chiaffredo su sulla viabilità collinare: in questi casi, accollandosi l’accensione di relativi mutui, ha permesso al comune di non peggiorare il patto di stabilià.
Un po’ di storia
Il Bim Varaita, costituito nel 1956, è composto da 14 Comuni: Busca, Costigliole Saluzzo, Piasco, Venasca, Rossana, Isasca, Brossasco, Melle, Valmala, Frassino, Sampeyre, Casteldelfino, Bellino e Pontechianale. Si tenne proprio a Busca nel 1956 l’atto di fondazione del consorzio; molti anni prima, nel 1893, sempre Busca fu il primo comune della zona ad attivare l’illuminazione pubblica elettrica. Fu il geometra Dario D’Orio di Saluzzo ad individuare nelle confluenza fra il Talutto e il Maira un punto ideale per la collocazione di una turbina a 16 cavalli”. La realizzazione – si legge nel libro di Livio Berardo e Nanni Gianaria “50 anni di storia del Bim Varaita uscito in occasione del convegno a Busca per i 50 anni dalla fondazione, costò 2.200 lire annue. Si pensi che la lampadina era stata inventata da Edison nel 1879 e che il primo sistema di illuminazione era stato lanciato nell’esposizione universale di Parigi nel 1881 e ripresa in quella di Torino nel 1884.
La storia locale della produzione di energia idroelettrica passa da Enrico Wild, un ingegnere di origine svizzera titolare di una tessitura di cotone a Piasco dove installò nel 1885 il primo impianto, una dinamo Siemens nel canale del Molino, capace di accendere 100 lampadine e dal ligure Luigi Burgo, titolare della “Alimonia, Burgo & C”, che portò l’elettrificazione dell’illuminazione pubblica a Verzuolo nel 1897 e solo in seguito, per sfruttare la grande capacità di produzione di energia, diede vita alle famose cartiere.
Oggi i principali impianti idroelettrici in funzione nel bacino Varaita appartengono all’Enel e sono a Ponte Chianale, Casteldelfino, Sampeyre e Brossasco.