Vecchie auto: a Busca nessun divieto

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Le misure contro l'inquinamento saranno in vigore dal 15 gennaio in sei città della provincia, tra cui Cuneo

Data:

24 Ottobre 2006

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La Giunta regionale ha rimodulato il piano stralcio sulla mobilità studiato per ridurre la produzione di micropolveri. Il territorio del comune di Busca non è più interessato dal provvedimento. Le misure restano in vigore in soli 35 comuni piemontesi, dei quali sei in provincia di Cuneo: Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Savigiano e Mondovì. Nei comuni interessati dal 15 gennaio 2007 le autovetture Euro 0 ed Euro 1 diesel ed Euro 0 benzina si fermeranno dal lunedì al venerdì, almeno 5 ore al giorno per il traffico privato, almeno 3 ore al giorno per il traffico d'impresa. La norma vale anche per i ciclomotori ed i motocicli Euro 0 immatricolati da più di dieci anni. Entro il 15 gennaio le Province dovranno mettere a punto le modalità di esecuzione del piano e i Sindaci emettere le relative ordinanze, prevedendo inoltre appositi provvedimenti per raggiungere nei propri territori parcheggi di interscambio modale o di attestamento e per assicurare i collegamenti internazionali essenziali. Dunque, i buschesi in possesso di mezzi che rientrano nel provvedimento potranno continuare ad usarli in Busca, ma dovranno tener conto che non potranno fare altrettanto nei comuni in cui è posto il divieto: dovranno porre attenzione, per esempio, a non valicare il confine con il comune di Cuneo negli orari previsti. Altra novità contenuta nell’ultima versione del Piano regionale è che il bonus per la rottamazione dei mezzi più vecchi passa da 600 a 1000 euro per coloro il cui reddito è inferiore a 15mila euro lordi l'anno, nell'ambito di un reddito familiare lordo annuo di 25mila euro. Inoltre l'obbligo di controllo dei gas di scarico (bollino blu) dal 1 gennaio 2007 diventa semestrale per le auto che hanno più di dieci anni. “Registro con piacere – afferma il sindaco di Busca, Luca Gosso - che sono state apportate modifiche importanti alla prima versione della delibera regionale. Si tratta di un dietro-front con il quale Regione Piemonte dimostra come la prima stesura sia stata formulata senza completa cognizione della situazione sul territorio e con una certa leggerezza. Certo, non possiamo nasconderci che il problema dell’inquinamento esiste; ma per diminuire le polveri occorrono interventi su più fronti: oltre ai mezzi di trasporto, devranno essere coinvolti le industrie e gli impianti di riscaldamento”.

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