Il Comune di Busca è uno dei primi quattro appartenenti al Consorzio ecologico cuneese (insieme con Cuneo, Borgo San Dalmazzo e Caraglio) ad aderire al nuovo progetto per il recupero dell’olio vegetale da cucina usato, la nuova campagna del Cec che è stata presentata giovedì scorso nel capoluogo provinciale.
“Si tratta di un altro passo verso un sempre più completo riciclo dei rifiuti – dice il consigliere comunale delegato, Diego Bressi, che ha partecipato all’incontro di presentazione - Dopo la raccolta porta a porta, per cui Busca ha fatto già da capofila nel Consorzio, adesso siamo pronti anche per questa novità, facoltativa, che potrebbe prendere il via concretamente dal prossimo settembre, dopo un periodo di annuncio e un momento di presentazione ufficiale che stiamo programmando. Come sempre vanno rimarcati i due obiettivi che si vogliono raggiungere con questa scelta: salvaguardia dell’ambiente e risparmio. Perché forse non tutti conoscono i numeri e la pericolosità dello smaltimento errato degli oli usati”.
I danni all’ambiente
Durante la presentazione sono stati forniti alcuni dati.
Si calcola che ogni famiglia italiana produca mediamente circa 10 kg di olio vegetale esausto all’anno. In Italia si consumano circa 1.400.000 tonnellate di olio vegetale, da cui si ottengono circa 280.000 tonnellate di rifiuto, 160.000 tonnellate dei quali da utenze domestiche.
La maggior parte di noi è solita versare nel lavandino della cucina, o in altri scarichi della casa, l’olio utilizzato per friggere, non conoscendo i danni provocati con questa azione. Nei depuratori che trattano le acque reflue per depurare 1 kg di olio si impiegano prodotti ed energia elettrica per un costo di circa 0,5 euro al kg. Se disperso nell'ambiente 1 kg di olio inquina una superficie acquatica di 1.000 m2 . In generale, l’olio che finisce nel sottosuolo impedisce alle piante l’assunzione delle sostanze nutritive e provoca danni ai pozzi di acqua potabile, quando li raggiunge. Perciò, possibilmente, non bisognerebbe disperdete l'olio nell'ambiente né gettatelo nei lavandini e nelle fognature.
Recuperare l'olio vegetale esausto prodotto permette di risparmiare risorse ed energia e di salvaguardare l’ambiente.
La tanichetta
Il contenitore, che sarà distribuito tramite info-point dislocati nei singoli comuni e con consegne a domicilio, deve essere utilizzato esclusivamente per la raccolta degli oli vegetali esausti prodotti dalle singole utenze. La tanichetta è da 5 litri ed è dotata di tappo di sicurezza e di griglia di protezione, per non introdurre componenti organici all'interno del contenitore.
Occorre versare soltanto oli vegetali esausti di frittura e di conservazione degli alimenti, non acqua, olio motore o altri liquidi e l’olio deve prima essere lasciato raffreddare.
La raccolta
Ad occuparsi della raccolta è la società MPOli di Piobesi d’Alba (Cuneo). L’azienda fornisce servizi di raccolta e trattamento degli oli alimentari esausti sul territorio nazionale per utenze domestiche e non domestiche.
La MPoli svolge direttamente la raccolta gratuita presso utenze domestiche e commerciali e il trattamento nel proprio stabilimento, senza alcun passaggio di intermediari.
L’iniziativa si inserisce in un’attività privata per il territorio, studiata in modo da essere autofinanziata e non generare ulteriori costi per le amministrazioni e per la collettività.
I contenitori a per la raccolta (mpbox) saranno posizionati sul territorio comunale, dove gli utenti potranno scaricare la tanichetta domestica.
Il progetto per le utenze non domestiche prevede la raccolta degli oli esausti alimentari prodotti dalle attività commerciali quali ristoranti, rosticcerie, gastronomie: coinvolti gli esercenti che utilizzano oli vegetali nella loro attività, con ritiri personalizzati completamente gratuiti.