Questa nuova iniziativa del Comune, organizzata con la collaborazione delle scuole elementari e dei volontari Paola Eandi e Alberto Arioli, si sta rivelando un successo. Stiamo parlando dei quattro incontri, due in autunno e due in primavera, con le scuole primarie cittadine per la promozione del volontariato fra i bambini, il primo dei quali si è svolto sabato 30 ottobre, con il Nucleo Volontariato e Protezione Civile ANC "Il Tricolore" ed il secondo sabato scorso 21 novembre, con il Comitato locale di Busca della Croce Rossa Italiana.
Riuniti prima al Teatro Civico per la lezione teorica, poi piazza Giovanni Paolo II per la visita e la dimostrazione di come funzionano i mezzi di trasporto, i centoventi bambini delle classi di 4^ e di 5^ elementare del capoluogo e delle due frazioni si sono dimostrati di nuovo assai interessati, sinceramente curiosi, se non persino entusiasti di venire a conoscenza del mondo del soccorso nei casi di emergenze e calamità.
“Anche il secondo incontro – dice l’assessore al Volontariato Ezio Donadio coordinatore il progetto – è andato molto bene, con i ragazzi attentissimi e pronti a rivolgere un sacco di domande pertinenti”.
Il merito va anche, pure questa volta come nella mattinata del Nucleo Il Tricolore, ai volontari che hanno organizzato la scaletta degli interventi in modo divertente e coinvolgente per i bambini. Intanto tutto è cominciato con due cartoni animati, il che naturalmente è piaciuto. Con la voce di un bambino e con i disegni sono stati elencati i sette principi della Croce Rossa (umanità, imparzialità, neutralità, indipendenza, volontariato, unità, universalità) per spiegare subito con che spirito opera l’organizzazione internazionale. Un altro cartone ha raccontato la storia della nascita e dello sviluppo, partendo da Henry Dunant e dalla battaglia di Solferino, per arrivare ai giorni nostri e spiegare come oltre al soccorso per tutti i feriti in guerra l’associazione si occupi oggi di tante altre cose oltre dall’emergenza sanitaria all’educazione alimentare, dall’assistenza ai bambini malati, come per esempio con i clown in ospedale, alla raccolta alimentare, dalla prevenzione delle malattie alla donazione del sangue.
I volontari hanno poi spiegato una cosa fondamentale che tutti dovrebbero conoscere e che, appunto, si dovrebbe insegnare alle scuole primarie come elemento fondamentale, ossia, come si fa una chiamata d’emergenza (si veda qui sotto)
Al termine di questa parte e stimolati in questo modo, i bambini non hanno davvero avuto bisogno di incoraggiamento per partire con le domande, che non finivano più. In quanti siete? (150 a Busca - è stata la risposta - e 150 milioni nel mondo), come si fa a chiamare aiuto senza il telefono? Perche siete diventati volontari? Quanto forte si può andare con l’ambulanza? Quando si può mettere la sirena? Come si fa a trovare una persona che sta male e si è perduta?
A fine incontro nel teatro è intervenuto anche il sindaco, Marco Gallo, che ha ringraziato i bambini per come sono attenti, le insegnanti che li preparano agli argomenti trattati di volta in volta e gli organizzatori dell’iniziativa.
Molto contenti della mattinata anche i volontari della Cri, che sottolineano la partecipazione dei bambini, le tanti mani alzate per chiarire e per chiedere.
La seconda parte dell’incontro si è svolta in piazza Giovanni Paolo II, dove sono stati schierati tre mezzi del Comitato: un’ ambulanza, un’auto per il trasporto di chi è costretto a muoversi su una sedia a rotelle e un defender per i soccorsi in zone impervie e si è fatto sperimentare ai bambini come funzionano.
Più che mai catturata anche qui l’attenzione di partecipanti. Alla fine l’unico rammarico è l’essere ancora piccoli per diventare volontari veri: ma manca poco per questi bambini, perché si può entrare fra i Giovani Cri fin dai 14 anni.
“Il nostro scopo – precisa Donadio – è sensibilizzare fin da bambini alle realtà del volontariato, specialmente quello del soccorso. Preciso che queste mattinate, che si svolgono al sabato, sono aperte a tutti, e sono caldamente invitati i famigliari dei bambini. Infatti ci auguriamo che l’esperienza continui nelle case e che nelle famiglie buschesi si diffonda il più possibile la conoscenza delle opportunità di crescita sociale data dal volontariato”.
I prossimi due si svolgeranno in primavera con i Vigili del Fuoco volontari e il Gruppo comunale di Protezione civile.
Famiglie e alunni saranno poi chiamati a partecipare all’appuntamento di chiusura del percorso, a fine ciclo. Intanto si sta lavorando anche alla programmazione di una simulazione di rischio con l’intervento di tutte e quattro le associazioni di soccorso.
Come si fa la chiamata d'emergenza
- Presentarsi con nome e cognome.
- Dare il numero del telefono dal quale si sta chiamando per lasciare un recapito per essere eventualmente richiamati.
- Dare la posizione esatta dell'evento, includendo il nome della città, la via e il numero civico ed il nome presente vicino al campanello; se ci si trova lungo una strada fuori città, aggiungere dei punti di riferimento, la distanza e la direzione del senso di marcia.
- Descrivere la situazione: malore o incidente, in quest'ultimo caso specificare il numero delle persone coinvolte.
- Se ci sono poche persone coinvolte, dare una descrizione delle loro condizioni generali (cosciente o incosciente, respira o non respir
- Rispondere alle domande dell'operatore ed ascoltare le sue indicazioni. Molto importante: chi chiama deve sempre riagganciare per ultimo