Questa sera al Civico spettacolo per il 25 Aprile

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Campo minato di rose: storie di donne in guerra. Invito aperto a tutti i cittadini

Data:

20 Aprile 2016

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La locandina della serata
La locandina della serata

Domani, per il  71°  anniversario della Liberazione, la Città invita tutti alla rappresentazione teatrale dal titolo “Campo minato di rose: storie di donne in guerra” in programma alle ore 21 al Teatro Civico. L’ingresso è libero

 “Il percorso scelto per le celebrazioni – spiega il sindaco, Marco Gallo - è composto da questo spettacolo, dai film in proiezione sabato 23 aprile e dalla tradizionale Marcia della Pace: gli eventi, cui parteciperanno anche i ragazzi delle scuole, sono  pensati per coinvolgimento di tutti i cittadini, in  modo che la ricorrenza sia una vera occasione di approfondimento e non di retorica”.

“Ci auguriamo  - dice l’assessore Ezio Donadio che si è occupato della coordinazione del programma  - che siano in molti a partecipare, perché gli spettacoli sono davvero coinvolgenti e servono a capire, venendo meno man mano tutti i testimoni diretti dei fatti, come andarono le cose. Oltre alla rappresentazione teatrale di mercoledì, al mattino di sabato 23 avremo la proiezione al cinema Lux per i ragazzi delle scuole del film  di Giorgio Diritti L'uomo che verrà, sulla strage di Marzabotto, e alle ore 21 la proiezione, aperta a tutti, del film  Neve rosso sangue, che  rievoca l'eccidio di Valmala  del 6 marzo 1945”.

 "Campo minato di rose: storie di donne in guerra” è scritto e diretto da Giulia Brenna e Omar Ramero; in scena Ginevra Barbero, Federica Beccaria, Cristiana Brignone, Matilda Qafaloku, Emily Schena, Francesca Tortora, Francesca Vianello, Lorenzo Beccaria.

Ci troviamo in un non-luogo: qui spazio e tempo non esistono. È il paradiso? È il limbo? Un sogno? È un punto di incontro. Donne diverse per ceto, epoca, età, esperienze, sogni e speranze sono accomunate dall’essere tutte, in un modo o nell’altro, vittime della guerra, della stupidità umana.  Si raccontano, si confrontano, e ci dimostrano l’eterno ripetersi della storia e degli errori dell’uomo.

Da Andromaca, madre addolorata a cavallo tra mito e realtà, fino a Celeste che la guerra ce l’ha in casa perché vittima di un marito violento, viviamo attraverso occhi e sguardi femminili i grandi conflitti che hanno segnato la storia dell’uomo. Le donne, spesso considerate ai margini della storia, sono vittime, carnefici o semplici danni collaterali dei conflitti, esattamente come gli uomini.  In un’ambientazione scarna, essenziale, che evoca distruzione, sette ragazze tra i 16 e i 18 anni danno vita a monologhi di donne fragili, forti, piegate, spietate, vinte.  Non esiste vincitrice, perché la guerra si può solo perdere.

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