Ecco come ottenere il Bonus mamma domani

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Il contributo di 800 euro per ogni figlio nato o adottato o affidato nel 2017. Senza limiti di reddito

Data:

17 Maggio 2017

Tempo di lettura:

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Contributo di 800 euro per ogni figlio nato o adottato o affidato nel 2017
Contributo di 800 euro per ogni figlio nato o adottato o affidato nel 2017
La Consulta delle Famiglie di Busca fa sapere che è  possibile inoltrare all'Inps la domanda per ottenere il Bonus mamma domani,  il contributo di 800 euro per ogni figlio nato o adottato o affidato nel 2017. Si tratta di un contributo  concesso una sola volta e in un’unica soluzione per ogni figlio nato o adottato/affidato.  La domanda può essere presentata al compimento del settimo mese di gravidanza (inizio dell’8° mese), oppure alla nascita o adozione o affido di un minore, esclusivamente per gli eventi che si sono verificati dal 1° gennaio 2017.

Non sono previsti limiti di reddito.

Per avere diritto al bonus di 800 euro, le gestanti/madri devono avere la cittadinanza italiana o comunitaria. Le cittadine non comunitarie con lo status di rifugiate politiche e protezione sussidiaria sono equiparate alle cittadine italiane, dunque ne hanno diritto. Possono fare richiesta anche le cittadine non comunitarie in possesso del permesso di soggiorno Ue di lungo periodo, oppure di una delle carte di soggiorno per familiari di cittadini Ue previste dal D.L. 30/2007.

Alla domanda deve essere allegata la certificazione sanitaria con cui il medico specialista indica la data presunta del parto.

Nel caso in cui la domanda sia presentata dopo il parto, la mamma dovrà indicarne la data e le generalità del bambino. Per i casi di adozione, invece, alla domanda deve essere allegato il provvedimento giudiziario.

La domanda va presentata telematicamente all’Inps, con una di queste modalità:

1) Via Internet, utilizzando i servizi telematici del portale www.inps.it accessibili tramite Pin

2) Telefonando al Contact Center al numero 803164 (gratuito da telefono fisso), oppure al numero 06164164 per le chiamate da cellulare (tariffazione a carico dell’utente).

3) Tramite i patronati, attraverso i servizi telematici offerti dagli stessi.
 

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