Opere d'arte firmate Casamica

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Esposte in due bar di Busca, sono il frutto dell'applicazione del metodo della Globalità dei linguaggi

Data:

14 Febbraio 2007

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Alcune opere realizzate dagli ospiti di Casamica
Alcune opere realizzate dagli ospiti di Casamica
Sono opere d’arte nel senso più profondo del termine, se intendiamo l’arte come “espressione dell’identità primaria dell’uomo, la cui libertà, il permesso di essere se stessi e l’accettazione incondizionata dell’altro sono principi fondanti”.

Stiamo parlando delle opere esposte in questi giorni e fino alla fine di febbraio in due locali pubblici di Busca, il bar Scacco Matto ed il bar Novecento. E chi parla è uno degli operatori del gruppo che ha seguito il progetto di Espressione e comunicazione in globalità dei linguaggi, realizzato nel centro diurno per disabili Casamica di Busca.

Nei mesi scorsi gli ospiti del centro hanno seguito il metodo ideato da Stefania Guerra Lisi e tenuto dalla specialista Maria Grazia Rizzo: il frutto del loro lavoro sono degli autentici piccoli capolavori, il cui valore non ha nulla da invidiare a quello delle avanguardie della pittura metafisica.

Straordinaria la materia scelta per sviluppare l’espressività di ognuno: spaghetti appena scottati, manipolali dagli “artisti” e fatti scivolare su un cartone nero seguendo le strade dell’anima, spruzzati poi con i colori dell’oro e dell’argento. Tolti gli spaghetti veri propri, sono rimasti sul cartone le loro tracce con i segni delle mani in pasta dei ragazzi.

“Rispetto dei potenziali umani e della pari dignità delle persone – spiegano gli operatori di Casamica - sono i concetti alla base di questa disciplina formativa. La Globalità dei linguaggi accomuna in particolare bambini, disabili e artisti, i quali sono fra le persone meno condizionate dalle culture e dalle formalità. Per i disabili si tratta anche di un percorso formativo e terapeutico, attraverso il quale risvegliare potenzialità latenti”.

Il corso riprenderà nei mesi da marzo a maggio in Casamica e sarà proposto anche negli altri centri diurni gestiti dal Consorzio per i servizi socio-assistenziali delle valli Grana e Maira Castello di Caraglio e di San Defendente di Cervasca e si concluderà probabilmente con un’altra esposizione.



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